Con la riapertura, molti locali/strutture /aziende non hanno ben chiaro se devono avere un termoscanner all’ingresso e hanno dei dubbi sulle procedure di controllo del green pass, o più precisamente della certificazione verde Covid-19.
Chi deve controllare l’accesso del pubblico?
Dal 6 agosto si allarga l’obbligo di green pass (almeno una dose di vaccino, oppure tampone negativo fatto nelle ultime 48 ore oppure certificato di guarigione dal Covid negli ultimi sei mesi). Il certificato servirà per l’accesso a eventi sportivi, fiere, congressi, musei, parchi tematici e di divertimento, teatri, cinema, concerti, concorsi pubblici. E anche per l’ingresso in bar, ristoranti, piscine, palestre e centri benessere, limitatamente alle attività al chiuso (quindi non è richiesto per i clienti che usino solo le zone all’aperto di tali locali).
Come controllare il green pass?
Il green pass è fondamentalmente un documento su cui sono presenti una serie di informazioni ed un codice a barre di tipo QR code. Per leggere quest’ultimo è sufficiente un qualunque dispositivo, anche palmare; ma per validare la stringa di caratteri del green pass è necessaria un’applicazione per verificarne autenticità e validità.
L’applicazione di verifica nazionale si chiama VerificaC19 e può essere scaricata ed utilizzata da chi è preposto a fare tali controlli. Su questo punto c’è stata molta confusione all’inizio, poiché non basta che il green pass sia autentico e non scaduto, bisogna anche accertarsi che sia relativo alla persona che lo presenta.
Chi può controllarlo?
Riportiamo uno stralcio da Il Sole 24 Ore che fa chiarezza:
Ma chi sono di fatto i cosiddetti «verificatori»? Ristoratori, baristi, commessi, gestori dei cinema, titolari di palestre, piscine o centri scommesse. Vale a dire tutte le figure professionali, opportunamente delegate dai titolari di locali e licenze, che ruotano attorno alle attività. Non solo i pubblici ufficiali quindi. A chiarirlo è il dpcm del 17 giugno scorso a cui fa riferimento il decreto legge pubblicato il 23 luglio in Gazzetta che li dettaglia all’art. 13 (“Verifica delle certificazioni verdi Covid-19 emesse dalla Piattaforma nazionale-DGC”) dove si legge anche che «l’intestatario della certificazione verde Covid19 all’atto della verifica dimostra a richiesta dei verificatori la propria identità personale mediante l’esibizione di un documento di identità».
E la temperatura corporea?
Chiaramente la presenza di un green pass valido non esclude gli altri controlli, ad esempio l’obbligo di uso della mascherina dove previsto ed il controllo che la temperatura non sia superiore a 37,5.
Gestire questi controlli multipli può diventare impegnativo e lento, con il rischio di degradare la qualità del servizio offerto alla propria clientela o ai visitatori.
La soluzione termoscanner + controllo green pass proposta da IC
Semplificare la complessità è la parola chiave in questo caso. Per garantire l’accesso dobbiamo:
- Riconoscere quando una persona si presenta all’ingresso o al varco
- Verificare la presenza della mascherina
- Verificare la temperatura corporea
- Controllare la validità del green pass presentato (tramite l’esibizione del QR code)
Queste quattro condizioni possono essere usate in forma positiva, se tutte presenti consento il passaggio, se anche una sola è negativa posso avviare un allarme ottico, acustico e/o via mail.
La nostra soluzione prevede un unico dispositivo che svolge tutte queste funzioni contemporaneamente rispondendo così alle esigenze di aziende e pubblici esercizi o di chi semplicemente debba attrezzarsi per gestire un evento temporaneo. IC vi offre sia l’acquisto del termoscanner con integrato il controllo del green pass, oppure la possibilità di noleggiarlo per un periodo di tempo più o meno breve.
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